Archivi categoria: amarcord

Il Rallycross di “…altrimenti ci arrabbiamo!”

Inutile soffermarsi nel descrivere la leggendaria pellicola del 1974 perchè tutti l’hanno sicuramente vista e rivista. Un conto però è conoscerla praticamente a memoria ed un altro è conoscerne alcuni retroscena recuperando o ricostruendo informazioni frammentate dai vari libri sulla coppia Spencer/Hill e sfruttando a fondo il www.
Il tema “automobilistico” è un punto cardine del film e tutto ruota attorno ad un modello di dune Buggy, nella fattispecie un modello  allora prodotto dalla ditta romana Puma su base VW, messo in palio come trofeo della gara iniziale.
Il focus va posto sui primi minuti del film, quelli in cui compare la mitica Ford Escort MK1 che poi è anche colei che da il significato all’articolo. Vi compare nel ruolo di concorrente del Trofeo (CSAI) Ford Klèber Rallycross.
Nel Trofeo, e quindi come vedremo, nel film, i modelli (gratuitamente messi a disposizione dei piloti da Ford Italia) erano la Escort MK1 1.3GT o Sport e la Capri MK1 1.3. Un formidabile escamotaggio pubblicitario per evidenziare la robustezza di quei modelli, un trofeo itinerante in circuiti sterrati creati appositamente con l’aggiunta di buche e salti artificiali.Sullo sfondo lo striscione “Trofeo Ford Klèber 1973 di Rallycross”

Gli sponsor principali, oltre ovviamente a Klèber,  erano Chevron, Motorcraft e l’italiana Autovox (l’allora azienda romana leader nel settore dell’elettronica di consumo, specializzata soprattutto nella produzione di autoradio).
Per quanto il fim fosse ambientato per la maggior parte a Madrid (la location principale dell’officina di Ben con il luna park alle spalle si trovava a sud dello stadio Vicènte Caldèron, campo da gioco ufficiale dell’Atletico Madrid)
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RC Top Trumps

In questi weekend da trascorrere forzatamente a casa, il mio grande piano B prevede fra le altre cose anche un rispolvero dei giochi di società dimenticati appollaiati sull’ultima irraggiungibile mensola  della cantina o garage.
Uno di questi è il gioco di carte.
Lo scopo, oltra a quello di passare il tempo in compagnia, è anche quello di allontanare il pensiero dai Tiggì che continuano a snocciolare cifre e nel contempo far riposare gli occhi dai vari schermi retroilluminati sparsi per l’appartamento.
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B-Side 1/10 buggy

Durante tutto il decennio degli ’80 la categoria dei buggy in scala 1/10 conobbe il suo periodo di maggior fama. In questo intervallo di tempo ci furono però una serie di modelli meno conosciuti che talvolta erano in grado di offrire soluzioni tecniche molto innovative risultando “addirittura” esteticamente gradevoli. Purtroppo non hanno mai goduto di una giusta gratificazione.

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un quarto di secolo

Ma 25 anni sono tanti o pochi? Se si considera che l’ultimo Apatosaurus è stato visto in circolazione 14.000.000 di anni fa, allora sono pochi. Se si considera che nel 1992 alcuni nostri attuali soci non erano nemmeno nati, allora sono decisamente tanti. Tanti ma non troppi, e non un traguardo.
Certo sono 25 anni solo per chi magari ha iniziato così:
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Dagli albori del touring: una famiglia yokomo

Quando a metà degli anni ’90 si incominciò progressivamente a montare sui telai modificati (abbassati) dei buggy 4wd una carrozzeria on-road e delle gomme da asfalto, le genti manifestarono una sensazione di goduria e libidine tale nel guidare una trazione integrale fuori dal fango che inevitabilmente nell’aria si odorava già il profumo di una nuova categoria. Il primo a rispondere “presente” fu il Sig. Tamiya (e te pareva) che modificò il telaio del suo buggy Manta Ray e mise a catalogo il primo modello touring “ufficiale”. Un TA01 nascosto da una carrozzeria Skyline.
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VINTAGE ADVERTISING

Come conseguenza  ad uno dei miei periodici attacchi vintaggi, sfogliando una rivista del nostro settore, sono rimasto interdetto dalle inserzioni pubblicitarie del tempo e provavo a fare delle riflessioni. Siamo nel 1988, le riviste sono prevalentemente in bianco e nero ad eccezione di 1°,2°,3° e 4° di copertina. Sporadicamente qualche inserzionista riesce, cacciando più grano, ad inserire un po di colore nel proprio annuncio ma sempre a “monotamburo”.
Sfogliandola piano per non far aleggiare troppo l’odor di muffa in zona cucina , a causa di inserzioni e scritte microscopiche, ho provato ad aiutarmi allontanando i polpastrelli di pollice e indice. Niente, non funzionava. Essendo io ad una certa, ho dovuto inforcare gli occhiali…
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