Sono entrato in possesso di un modellino che mi ha colpito ed affascinato al primo sguardo. Il tema sono le mini 4wd Tamiya, le celeberrime macchinine che sfrecciano all’interno di una pista appoggiandosi ai bordi tramite i cosiddetti roller. Inutile dilungarsi, le conoscono dovrebbero conoscere tutti. Rappresentano un ampio capitolo di storia del modellismo dinamico. Sono state “clonate” nel corso degli anni da millemila ditte concorrenti ma sono tutt’ora vive ed attive più che mai. Ma questa è decisamente “fuori dagli schemi”:
Si tratta di una mini 4wd F1 prodotta dalla coreana “Gunze Sangyo” che riproduce (ovviamente in scala 1/32) la McLaren Honda di F1.
(Quella gloriosa di qualche tempo fa, non quella di “we make the History” e “the power of dreams” con prestazioni da cacatoio dell’ultimo triennio).
Ripassino veloce sulla trasmissione delle mini4wd, perchè proprio la trasmissione è il punto forte, o per lo meno per me affascinante, di questo modello.
L’impostazione classica della trasmissione Tamiya per questi modellini è a motore trasversale (anteriore o posteriore) con pignone a muovere una riduzione intermedia che con “coppia conica” trasferisce il moto alle ruote anteriori o posteriori.
Nel corso degli anni piccoli interventi e migliorie hanno ottimizzato la scorrevolezza, implementando anche versioni di telaio con motore longitudinale centrale ma con lo stesso concetto di rapporto di riduzione. E comunque si tratta sempre di quattro ruote motrici permanenti, praticamente due pali rigidi.
Ad onor del vero, è rimasto a lungo in produzione un kit opzionale che consentiva di montare dei cerchioni particolari che contenevano al loro interno un cinematismo per creare una sorta di “scatto libero”, nulla a che vedere però con il meccanismo differenziale.
Per un periodo Tamiya produsse anche le mini F1 che in realtà erano delle 2wd (posteriori) con il motore posizionato trasversalmente ed in presa di retta sulla corona e assale rigido.
Questa McLaren invece oltre ad essere una F1 insolita visto che è a trazione integrale, possiede un vero differenziale in presa diretta sul pignone motore (posizionato longitudinalmente) e due coppie coniche per trasferire il moto alle ruote anteriori.
Le batterie sono collocate in avanti e tutto il cinematismo funziona a meraviglia! E’ fantastico vedere quei micro ingranaggini sudare freddo quando si tiene bloccata fra le mani una delle due ruote posteriori. Per chi ha masticato un po di Nikko per esempio, questo è lo schema classico utilizzato sovente nei buggy giocattolo a quattro ruote motrici, tipo Super Fox. Nei buggy il tutto limita l’escursione delle sospensioni ma qui tanto siamo sul telaio rigido, in scala 1/32!
Esteticamente inoltre è un buon modellino, ben proporzionato, con il set di decals riportante marchi e loghi originali, dotato di due set di roller, standard ed alleggeriti in alluminio con gommini, in totale 8 pezzi.
Le misure sono in linea con le caratteristiche della pista Tamiya, l’impostazione della trasmissione è quasi più da “esposizione” che da corsa in quanto a mio parere molto delicata ma ripetendomi, affascinante e degna di stima!