Quante sono le Dodge rese celebri soprattutto dal ciema e tv? Innumerevoli. E di queste, quante sono invece le Charger? Uhm..si contano senz’altro sulle dita di una mano. Ma quante sono le R/T del ’69?
S-O-L-O U-N-A-!!
Un paio di anni fa sono “entrato in possesso” giuntomi dal Canada di questa Charger della serie “The Dukes of Hazzard” (original merchandising). Un pezzo ultrararo, in condizioni Nuove, mai uscita dalla scatola, e pertanto tenuta immacolate nell’attesa del triplicarsi delle sue valutazioni (vedi container wars cit.). Facendo ordine fra le varie scatole è risbucata fuori. Non ce l’ho fatta…l’ho dovuta abbracciare.
Si tratta di un modello in scala 1/10 completamente proporzionale, motore classe 380, servo e salvaservo (separati dalla piastrina integrata) e con carrozzeria in abs rigido che, a mio parere, renderebbe bene anche su una touring assettata per drift.
Le linee sono ben proporzionate, forse il retrotreno un po troppo “spiovente”, ma riprendono comunque molto bene la sinuosità caratteristica del modello vero. Il telaio è un 2wd posteriore, ammortizzatori posteriori con assale rigido (e differenziale!) ed anteriori indipendenti su kingpin.
Tocco di classe, dietro, lo speaker che intona le classiche prime note del motivo Dixie Land attuabile dal TX. Non si sa mai, capitasse di trovare una Dodge Monaco di Roscoe da dover saltare….
Altre chicce che rendono succoso questo modello sono le luci di posizione anteriori che si accendono in ordine di marcia (i fari nel Charger sono a scomparsa)
Io avrei tolto subito lo spoilerone anteriore di protezione sotto al classico Bull-bar, ma il prodotto è nato per essere indirizzato ad un pubblico di bambini (o bambinoni) non sempre maestri del radiocomando. La direzionalità non è super a causa di una lentezza eccessiva del servo dello sterzo. Il motore è sufficiente per muovere quel chilo di peso fino a ca 20 km/h stimati. Un bel giocattolone insomma, soprattutto per gli amanti (e nostalgici) del telefilm. A dispetto del modello, che è nuovo (ora non lo è più…) la confezione lascia trasparire per intero tutti i suoi anni, ma chissà quanti scaffali si è dovuta subire. Si nota l’alimentazione con una batteria Ni-cd 9,6V per il modello ed una pila transistor 9V per il TX.
Da sigillata (sigh) in bel bucone con il tasto “Try me” per provare l’ebbrezza del clacson da ferma!
Yeeeeep-ha!!
…non cercano un trofeo ma trasformano in rodeo ogni prato libero ad Hazzard…..
Che bei ricordi…. era il filmetto preferito finito di studiare, e la Dodge Charger rimane un’icona delle auto americane.
Adoro i V8 small o big block che siano.
Anche Dasie non passava inosservata col suo Renegade.
Daisy nella prima serie aveva la Plymouth gialla. Un modello che ai tempi della prima messa in onda valutavo alla pari della charger. Col passare degli anni ho iniziato a rivalutare più chi la guidava… 😉