…quel pomeriggio di novembre passavo di lì per caso, ad un certo momento il mio sguardo volse verso est attratto da una scia luminosa sbucata all’improvviso da dietro al colle. Un’ oggetto volante, di colore bianco apparentemente privo di scritte significative (tarocco) frenò istantaneamente la sua veloce corsa e si mise a veleggiare silenziosissimo a circa 65 piedi da terra.
Rimase fermo per qualche frazione di secondo, ebbi paura volesse puntare verso di me, le sue appendici rossostriate apparivano in me come potenti armi taglienti, trovai immediatamente riparo nella baracca dei box dove impugnai la pistola ad aria del compressore fortunatamente lasciato carico e mi nascosi sotto ad un tavolino….in attesa, con la sincera speranza che se ne andasse il più presto possibile; tremavo come un ragazzino. Ma la curiosità era forte, con la fronte appoggiata alla parete della baracca, tra un listello e l’altro il mio occhio vide cadere da quell’essere un pezzo di plastica nero….ma non me la sentivo di uscire allo scoperto, aspettai che decidesse di andarsene, da solo. Al più presto!
Il tutto fortunatamente durò non più di 20-30 secondi quando quella specie di bianco ragno volante proseguì la sua corsa ad una velocità incredibile, innaturale, per poi scomparire fortunatamente all’orizzonte. Allora mi feci coraggio, scavalcai il cancello della pista per andare a vedere cosa fosse accidentalmente o volontariamente caduto da quel coso. Dopo aver precauzionalmente indossato i guanti vidi che il pezzettino in questione aveva sostanzialmente questa forma:
La portai subito a fare analizzare in un centro specializzato (stampadigitale-online del Despar). Risultato: una foto ricordo di un viaggio interplanetario.
Pauura eh?